NATURALMENTE GIOCANDO
un esperienza di giochi con e nella natura a San Giorgio a Cremano
di Sigrid Loos
Il gioco è l’esperienza naturale del bambino, si potrebbe dire: il suo lavoro congenito perché attraverso esso esplora il suo ambiente, sperimenta la sua fisicità ed impara le regole della convivenza. Almeno così dice la teoria. Ma tutto ciò è ancora valido oggi?
Noi che siamo cresciuti negli anni 50, 60, 70 e forse ancora negli anni 80 abbiamo popolato le piazze, le viuzze e i cortili giocando autonomamente con amici di diverse età e c’era sempre qualche adulto non appartenente alla nostra famiglia che ci metteva in riga quando ne combinavamo una grossa. Eravamo liberi e auto-gestiti e gli adulti interferivano ben poco nei nostri giochi almeno che non giocassimo in contesti come la parrocchia, gli scout o in ambito di allenamento sportivo.
Dagli anni ‘90 in poi con l’introduzione di gameboy, console e computer, la situazione è cambiata drasticamente. La tecnologia ormai regna sovrana nella camera e nella vita dei bambini e gli spazi del gioco autonomo sono quasi spariti nei contesti urbani.