Si direbbe solitamente uno ma nel corso di Organizzazione cerebrale ottimale (OCO), ho dovuto rivedere questa convinzione.
Il funzionamento del cervello umano mi ha sempre affascinato, durante il corso di Organizzazione Cerebrale ottimale del programma della Kinesiologia educativa ho fatto delle interessanti scoperte su me stessa, sul funzionamento cerebrale dei miei colleghi corsisti, che a volte entravano in forte conflitto con le mie convinzioni.
La cosa principale che si impara in questo corso è sondare il proprio profilo cerebrale che può variare da situazione a situazione secondo le nostre modalità di approccio a determinati compiti. In altre parole, quando scrivo un articolo, risolvo un problema tecnico, ballo il walzer o monto gli sci, il mio profilo di organizzazione cerebrale cambia in ogni situazione.
Vi faccio un esempio concreto per ogni situazione.
In questo primo profilo mi sono immedesimata nella situazione di scrivere un articolo sull’organizzazione cerebrale che in effetti procrastino da settimane. Si tratta di un profilo misto. Le parti “accese” sono marcate in nero.

Ho un buon accesso all’emisfero espressivo, logico (comunemente detto sinistro), a livello uditivo, focalizzato sui dettagli e la mano che scrive è in diretto collegamento con l’emisfero guida. Peccato che sotto stress, l’emisfero ricettivo/gestalt (destro) viene inibito e le funzioni guida per la lingua italiana e la lingua tedesca sono nell’emisfero gestalt, mentre per l’inglese e il francese sono nell’emisfero espressivo. Questo spiega perché ho difficoltà a scrivere in italiano con fluidità. Se dovessi scrivere l’articolo in inglese, sarei più facilitata perché la mano che scrive è direttamente collegata con l’emisfero che ospita la guida per questa lingua. Infatti, quando devo prendere appunti a mano nei corsi in inglese, posso riempire pagine intere, mentre in italiano e in tedesco mi sento completamente bloccata.
Nel secondo esempio mi sono immedesimata nel dover risolvere un problema tecnico.

In genere, quando devo risolvere un problema tecnico che non è troppo complicato mi dedico alla risoluzione con logica, dettaglio e non “demordo” finché non ho risolto il problema. Occhio, orecchio, mano e piede sono tutti collegati con l’emisfero espressivo che mi favorisce anche sotto stress, anche se perdo la visione dell’insieme (emisfero gestalt inibito).
Nel terzo esempio ho ballato il valzer con un partner immaginario.

In questo caso l’emisfero gestalt (destro) guida e piede ed orecchio sono collegati. Ciò significa che mi muovo con spontaneità seguendo più la melodia che il ritmo della musica. L’occhio e la mano destra non hanno collegamento con l’emisfero dedicato al dettaglio, e l’orecchio destro è completamente scollegato quindi diventa difficile per me di seguire istruzioni e passi precisi. Infatti nel ballo a coppie e di gruppo che richiedono passi precisi sono una sfida per i miei partner! Resistente ad essere guidata!
Come abbiamo visto in questi esempi, sotto stress non ho tutte le funzioni a disposizione, allora che cosa posso fare per accedere nuovamente al mio pieno potenziale del cervello? La risposta sembra quasi scontata: riequilibrarmi con Brain Gym®.
Nel corso di OCO abbiamo 4 riequilibri che ci possono aiutare ad attingere nuovamente al nostro pieno potenziale e come menu di apprendimento usiamo i movimenti di Brain Gym e 9 varianti degli esercizi energetici. Dr Paul Dennison, l’ideatore del programma di Kinesiologia educativa (Edu-K) già negli anni ‘70 ha sperimentato con alcuni dei 26 movimenti di Brain Gym nei suoi centri per la lettura nella California meridionale. All’epoca vigeva il paradigma della dominanza e nel mondo pedagogico era uso di sondare i profili di dominanza delle persone senza però creare conseguenze per l’apprendimento. Negli anni 90, la neurobiologa e istruttrice di Brain Gym, Carla Hannaford, ha sviluppato 64 varianti di profili cerebrali suggerendo per ogni profilo misure compensative*. Paul Dennison si è basato su questo lavoro integrando i profili con i movimenti di Brain Gym. Nel 2003 Dennison presentò ad una conferenza internazionale il suo modello del cervello dinamico riducendo anche i 64 profili della Hannaford che costituisce il modello base teorico per l’organizzazione cerebrale ottimale. Inoltre ha ridotto i 64 profili della Hannaford a 4 profili: uniforme, misto, unilaterale ed integrato. Il nostro intento in questo corso è ripristinare attraverso i riequilibri l’accesso al nostro cervello integrale e di conseguenza al nostro pieno potenziale.
* Carla Hannaford il fattore dominanza. Migliorare l’apprendimento attraverso la conoscenza del proprio occhio, orecchio, emisfero cerebrale, mano e piede dominanti, Edizione Edup, 2017
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