Anche se mi sento molto a mio agio con il protocollo delle 7 dimensioni, vengo spesso sorpresa dal vedere dove mi porta una sessione.
Perciò vorrei condividere un’esperienza recente fatta con un ragazzo di 14 anni, (lo chiamerò Luca), che viene due volte al mese a lavorare con me sulle sue sfide di apprendimento.
Luca è stato certificato dislessico e con un deficit di apprendimento che gli permette di usare il computer a scuola. Infatti la sua calligrafia è difficile da decifrare ed assomiglia più allo “zampettare di una gallina” che attraversa il foglio. Così Luca ha deciso di migliorare la sua calligrafia con il seguente obiettivo: “Scrivere chiaro e leggibile in corsivo”. Come pre-attività per il suo obiettivo Luca ha scritto una mezza pagina in corsivo, annotando tutto ciò che gli passava per la mente (vedi la pre-attività qui sotto). Ed in effetti la sua scrittura era davvero poco leggibile.
La pre-attività di Luca: Scrivere tutto ciò che gli passava per la mente. Aveva posto il foglio tutto sul suo lato sinistro e non riusciva ad attraversare la linea mediana del suo corpo mentre scriveva. Ha notato che non riusciva a leggere bene ciò che aveva scritto e gli veniva difficile trovare gli errori per correggerli.
Seguendo il protocollo delle 7 dimensioni dell’intelligenza abbiamo fatto le verifiche rapide e sono risultate in marcia bassa, quindi poco accessibili, le dimensioni della Lateralità (comunicazione), Centratura (organizzazione), Movimenti cranici (ritmo) e Respiro (forza).
Le verifiche in profondità per la Lateralità mostravano che lo stress riguardava le seguenti abilità: la coordinazione occhio-mano; scrivere nel campo mediano; occhio e orecchio sinistro; guardare in basso ad occhi chiusi.
Nella dimensione della Centratura erano in marcia bassa i cloacali, che sono in relazione alla gioia di vivere ma anche alla capacità di proteggersi.
Nella dimensione dei Movimenti cranici alcuni punti sulla testa non erano integrati. Il respiro inoltre era completamente invertito.
La Centratura si è rivelata essere la dimensione prioritaria da riequilibrare e sono rimasta sorpresa quando, come menù di apprendimento, è uscito l’ambito strutturale con la rieducazione del movimento. Luca dapprima ha mosso le braccia in varie direzioni, esplorando il proprio raggio di movimento, e ha notato che il braccio destro era il più bloccato. Dopo avergli praticato il rilascio passivo ed attivo, Luca è stato in grado di muovere entrambe le braccia con maggior agio.
Non è uscito nient’altro da fare. Tutte le verifiche in profondità e quelle rapide risultavano ora integrate; è stato così facile ed efficace!
Quando Luca ha scritto un’altra mezza pagina, per completare le post-attività relative al suo obiettivo, è rimasto sorpreso per come riusciva a tenere la penna con agio e di come la sua calligrafia fosse diventata più chiara. Io ero ancora più stupita per come Luca teneva il foglio nel suo campo mediano,riuscendo ad attraversare con facilità la linea mediana, mentre prima scriveva tenendo il foglio nel campo visivo sinistro e non attraversando affatto la linea mediana.
Post-attività di Luca: crivere nuovamente tutto ciò che gli passava per la mente. Il foglio era ora centrato nel suo campo mediano e riusciva facilmente ad attraversare la linea mediana del corpo mentre scriveva.
Io ho imparato una cosa importante durante questa consulenza: bisogna seguire il flusso e avere fiducia nella saggezza innata del corpo! Il corpo di Luca ha trovato una sua strada per riequilibrarsi che io non avrei mai potuto prevedere. E tutto questo è stato reso possibile grazie al fatto di aver posto fiducia nel flusso del processo e nell’uso della procedura delle 7 dimensioni!
Scrivere tutto ciò che gli passava per la mente. Aveva posto il foglio tutto sul suo lato sinistro e non riusciva ad attraversare la linea mediana del suo corpo mentre scriveva.
Ha notato che non riusciva a leggere bene ciò che aveva scritto e gli veniva difficile trovare gli errori per correggerli.
Dopo il riequilibrio:
Luca, nella successiva consulenza, mi ha raccontato che ora riusciva a scrivere più velocemente e che teneva il foglio sempre nel campo mediano.
Nota:
Anche se la calligrafia di Luca è migliorata con l’intervento della procedura delle 7 dimensioni, il Brain Gym® e la Kinesiologia educativa non sono tuttavia procedure che “correggono un deficit”. Ogni cliente va seguito secondo i propri bisogni con modalità e strategie diverse.
“Scegliere in modo proattivo come vivere la propria giornata non ha niente a che fare con “il pensiero positivo”. Non si può fingere di essere felici quando si sta affrontando una situazione difficile, al contrario, si deve essere consapevoli della propria frustrazione prima di poter scegliere di vivere una vita piena e produttiva. La sostituzione positiva (riempire la propria vita con delle esperienze positive) è l’essenza della riprogrammazione neurologica.”
Queste parole del chirurgo ortopedico Dr. David Hanscom mi sembrano il riferimento più adatto per introdurre alcune riflessioni sullo stage di supervisione per consulenti di Kinesiologia educativa che si è tenuto nell’ultimo fine settimana di aprile 2022. Sono stati 3 giorni di pratica intensa di bilanciamenti tra di noi e con persone dall’esterno che ha portato a risultati sorprendenti innanzitutto tra le studentesse che sono arrivate piene di timori di “non essere capaci”, di “non sape gestire la situazione”, di “non conoscere abbastanza la materia”. Ansie che si possono presentare quando ci sentiamo “sotto esame” e “sotto stress”. Dopo il primo giorno di revisione di tecniche e procedure, il clima “sfarfallante” ha cominciato a placarsi e la maggiore sicurezza nello svolgere i bilanciamenti ha cambiato il clima nel gruppo.
Nel pomeriggio del secondo giorno quando si sono presentate le prime persone dall’esterno (clienti miei) per farsi riequilibrare, l’ansia è salita di nuovo: “Sarò in grado di aiutare un bambino a formulare e raggiungere un obiettivo?” … “E se sbaglio tecnica o procedura?”. La mia risposta laconica è stata: “In Kinesiologia educativa non possiamo recare danni alla persona, non siamo chirurghi che possono amputare una gamba sana per sbaglio. Nel peggiore dei casi Il riequilibrio non fa effetto.” Gli effetti ci sono stati invece, come mi ha confermato la madre del ragazzo che ha lavorato sulla vista. Il suo obiettivo era di vedere meglio da lontano e nella verifica finale ha potuto distinguere molti più dettagli a 4 m di distanza in un disegno che gli era stato presentato in precedenza e la facilitatrice del bilanciamento era contenta del traguardo raggiunto.
Il cambiamento più grande però lo ha avuto una mia amica (che, per motivi di privacy, chiamo Maria) che si è prestata come “cavia” piena di dubbi rispetto alla funzionalità del metodo. Durante il Riequilibrio sono stati toccati punti profondi e tematiche mai confidate prima. Ovviamente si è istaurato un buon clima di fiducia tra la facilitatrice e la cliente.
Due giorni dopo il corso, Maria mi ha contattato e mi ha chiesto un incontro. Mi ha confidato che il Riequilibrio aveva smosso delle energie dentro di sé ma non sapeva ancora in quale direzione muoversi, che sentiva il bisogno di rendersi utile e fare qualcosa per gli altri e desiderava iniziare una formazione, un percorso che potesse poi utilizzare anche a livello professionale. Le ho proposto di iniziare con il primo corso del percorso per facilitatori dei movimenti di Brain Gym® visto che il bilanciamento svolto durante lo stage le aveva tolto tutti i dubbi rispetto al metodo.
Nel corso “Brain Gym® 104, i 26 Movimenti“ vengono insegnate le attività di Brain Gym® suddivise in quattro categorie e una buona base teorica del metodo. All’inizio Maria era piena di dubbi rispetto alle sue capacità di riprendere a studiare visto che erano ormai 30 anni che aveva lasciato la scuola e che le sue esperienze scolastiche erano state piuttosto traumatiche. Nonostante tutto ha proseguito con tenacia (accompagnata da alcuni Riequilibri ricevuti in privato) il percorso di formazione e a fine agosto Maria ha compiuto con successo il corso di abilitazione per Facilitatori di movimenti di Brain Gym®.
Questa esperienza dimostra che, a volte, dobbiamo solo ascoltare la nostra voce interiore e, cammin facendo, farci aiutare a spazzare via i dubbi e le paure che ci bloccano per poter liberare i nostri talenti.
Sono questi momenti che rendono il mio lavoro come formatrice così gratificanti. Naturalmente le candidate del corso di supervisione hanno completato con successo il corso finale per formatori e consulenti di Brain Gym® che si è tenuto a fine Luglio.
Paul Dennison, PhD, fondatore del programma Brain Gym® spiega in questo articolo come i genitori possono aiutare i giovani studenti a scoprire i loro bisogni e doni praticando i movimenti di Brain Gym® per migliorare l’apprendimento.
I genitori possono aiutare i giovani studenti a scoprire i loro bisogni e doni
Sento spesso dire da genitori scoraggiati dai lenti progressi di apprendimento del loro bambino. A volte mi dicono che il loro figlio è brillante e che mostra interesse per l’apprendimento a casa durante i fine settimana o durante le vacanze. Eppure a scuola, dicono, quello stesso bambino è annoiato o in difficoltà, più lento di altri nel completare il lavoro e cerca di evitare i compiti una volta a casa.
In ogni caso, quando i genitori mi fissano un appuntamento per una sessione di riequilibrio, dico loro che la situazione ideale è che io lavori con tutta la famiglia alla prima visita. Spiego che ci sarà “homeplay” (gioco a casa, NDR) per tutta la famiglia da fare insieme. L’homeplay, solitamente tratto dalle attività di Brain Gym®, non è qualcosa che il bambino fa perché ha un problema di apprendimento, o che dovrebbe essergli richiesto di fare. Lo scopo di queste attività è che tutti si muovano e giochino insieme, diventando più equilibrati come una famiglia, e la ricerca mostra che il movimento sincrono è un modo vitale con cui ci connettiamo con ciò che ci circonda e creiamo legami sociali.
La maggior parte dei genitori lo capisce e sono felici di partecipare. Spesso, durante quel primo riequilibrio per il loro bambino, i genitori stessi apportano profondi cambiamenti nella propria capacità di leggere, scrivere, relazionarsi o organizzare cambiamenti che esemplificano al bambino come può essere l’apprendimento. Attraverso tali esperienze, i genitori acquisiscono una visione delle abilità sensoriali effettivamente coinvolte nel processo di apprendimento, e quindi sviluppano empatia per le sfide che il loro bambino sta affrontando. Spesso un genitore scopre di avere lo stesso profilo di apprendimento a dominanza mista(1) del bambino e scopre come utilizzare in modo più efficace questo schema. Potrei anche condividere con loro la scoperta che, in uno studio condotto con 461 studenti delle scuole superiori, l’80% è risultato debole o inadeguato in una o più delle tre abilità visive chiave (2). Ora i genitori possono capire meglio perché muoversi e accedere a tutto il corpo è essenziale per affrontare abitudini unilaterali e possono difendere i doni e le capacità del loro bambino, oltre che le proprie. Quasi sempre tutta la famiglia scopre quanto sia divertente muoversi insieme, allungare i muscoli o ballare con il Cross Crawl; rispecchiandosi l’un l’altro con il Disegno a Specchio, disegnando forme rilassanti sulla schiena dell’altro, o rilassandosi con i Contatti crociati o i Punti positivi.
Ho scoperto che, quando i genitori sono allineati e in equilibrio, i bambini stanno immediatamente meglio, anche prima che io lavori con loro individualmente. Credo che questo sia almeno in parte dovuto al fatto che lo stress contrae i muscoli e limita i schemi motori, e i bambini imitano la postura del corpo di un genitore, indipendentemente dal fatto che quella postura appaia dinamica o stressata. Molto spesso, dopo la prima o al più tardi dopo la quarta sessione il bambino non si sentirà più lasciato indietro a scuola. Nelle scuole in cui ho prestato servizio come consulente, ho scoperto che, quando gli insegnanti sono equilibrati, gli studenti frequentano e si concentrano meglio. Se gli insegnanti sono stressati, gli studenti reagiscono in modo stressato.
Un bambino può fare del suo meglio quando sa che i suoi genitori hanno uno spazio neutrale per il suo apprendimento.
Per più di quarant’anni, ho lavorato con persone di tutte le età a cui sono state diagnosticate etichette come dislessia, discalculia, autismo, sindrome di Asperger e difficoltà di apprendimento, e anche con bambini di appena nove mesi che “non riuscivano a prosperare” o che erano lento a gattonare. Ho lavorato con i bambini individualmente, con i loro genitori o tutori che partecipavano o guardavano, e anche durante i corsi, insegnando ai bambini di fronte a un gruppo di studenti adulti.
Mentre insegnavo in Europa, ho avuto genitori che parlavano con me di un figlio o una figlia che, dicevano, era irrimediabilmente molto indietro e completamente incapace di imparare. Ho fatto dei riequilibri con questi stessi giovani, insegnando loro semplici movimenti di Brain Gym®, Vision Gym® e altre attività di Edu-K, e li ho visti scoprire come imparare da soli, spesso in quella singola sessione. Il movimento è un linguaggio in sé, uno che comunica in qualche modo al di là della cultura e del metodo didattico. Una volta che i giovani si rendono conto di come possono abbinare il movimento al loro processo di apprendimento, risvegliando intenzionalmente i loro occhi, le orecchie e tutto il corpo alla gioia dell’apprendimento, iniziano a trasformare non solo la lettura, la scrittura e la matematica, ma anche il modo in cui interagiscono con familiari e amici.
Ecco tre dei motivi per cui credo che il lavoro di Edu-K sia così efficace:
Chiedo alle persone cosa vogliono migliorare. Gli esseri umani sono studenti naturali. Ma quando sono sopraffatti da ciò che non possono fare, o da analisi e informazioni, spesso dimenticano i propri interessi. Quando possiamo aiutare una persona a riscoprire la sua innata curiosità, lei riacquista naturalmente la fiducia e la motivazione per esplorare il mondo e reclamare il suo posto di alunno pronto.
Insegno dal globale al dettaglio, fornendo un contesto personale e generale (come il movimento stesso) a cui associare le specificità. Coinvolgo gli studenti attraverso il movimento e il gioco. Imparare attraverso il movimento e l’esplorazione fa parte della nostra intelligenza innata, come si è visto nell’infanzia. I bambini sono tremendamente motivati a intraprendere le micro-azioni che, fatte ripetutamente, alla fine diventeranno un movimento visibile come rotolare, girare la testa, raggiungere o afferrare. I più piccoli continuano ad apprendere abilità sensoriali e motorie, acquisite al meglio con il supporto ma non l’interferenza da parte del adulto. L’educatrice pionieristica Maria Montessori, MD, ha definito tale gioco come “il lavoro del bambino”.
Aiuto gli studenti a identificare un successivo passo di apprendimento impegnativo per loro, e a tradurlo in termini di abilità fisiche sottostanti. Aiuto un bambino a concentrarsi solo su quell’aspetto, finché non è stato padroneggiato e integrato nel funzionamento del bambino. La gioia e l’orgoglio degli studenti nell’apprendere una capacità specifica è emozionante da vedere. Possono facilmente vedere la logica del buon senso nello sviluppo delle abilità fisiche necessarie per l’apprendimento. Questo approccio aiuta ad alleviare la vergogna e il biasimo – qualsiasi necessità percepita di capacità di giudizio o la loro mancanza – che è stata così spesso associata all’apprendimento. Da questo luogo più neutro, i bambini possono apprezzare i semplici movimenti che li aiutano a sperimentare le abilità fisiche dell’apprendimento e che danno loro il tempo di integrarle nella funzione.
L’apprendimento è un processo che dura tutta la vita. Sì, ha le sue frustrazioni e difficoltà. Il piacere sta nel trasformare tali sfide in capacità. Ogni persona ha dentro di sé tutto ciò di cui ha bisogno per sperimentare il successo, la felicità e la gioia di apprendere.
Nel corso degli anni, ho sviluppato molti modelli, sequenze e protocolli di apprendimento che supportano questo approccio basato sul movimento. Questi includono il cervello dinamico (un modello funzionante del cervello), il flusso di apprendimento (che rende visibili “le marce alte e basse” dell’apprendimento), le 5 tappe per l’apprendimento facile e le 3 dimensioni e i 5 principi per l’apprendimento basato sul movimento.
Amo insegnare a genitori ed educatori come fare quello che faccio. Non c’è niente di più meraviglioso che vedere la luce accendersi negli occhi di un giovane o negli occhi di qualsiasi studente, a qualsiasi età!
1 Rowe A. Young-Kaple, MS. Eye Dominance Difference Connection to LD Learning Disabilities. World Journal of Psychology Research, Vol. 1, No. 1, September 2013, pp: 01- 09: (mixed dominance with left-eye dominant: n= 54 LD (15%); mixed dominance with right-eye dominant: n=12 LD (6%); all right side dominant: n=38 LD (12%); n=119 or 12% of the total population of n=998 were identified as having a reported learning disability (LD). Available online
Differenza di dominanza oculare Connessione a disabilità di apprendimento LD. Rivista mondiale di ricerca in psicologia, vol. 1, n. 1, settembre 2013, pp: 01-09: (dominanza mista con dominante dell’occhio sinistro: n= 54 LD (15%); dominanza mista con dominante dell’occhio destro: n=12 LD (6%); all right side dominante: n=38 LD (12%);n=119 o 12% della popolazione totale di n=998 sono stati identificati come aventi una disabilità di apprendimento (LD) segnalata. Disponibile online
Per ulteriori ricerche sulla sincronia interpersonale e sui suoi effetti sui legami sociali, vedere:
Cirelli, Laura K., Kathleen M. Einarson, and Laurel J. Trainor. 2014. “Interpersonal Synchrony Increases Prosocial Behavior in Infants.” Developmental Science: This study of 14-month olds “. . . support[s] the hypothesis that interpersonal motor synchrony might be one key component of musical engagement that encourages social bonds among group members, and suggest[s] that this motor synchrony to music may promote the very early development of altruistic behavior.”
“La sincronia interpersonale aumenta il comportamento prosociale nei neonati”. Scienze dello sviluppo: questo studio sui bambini di 14 mesi”. . . supporta l’ipotesi che la sincronia motoria interpersonale potrebbe essere una componente chiave dell’impegno musicale che incoraggia i legami sociali tra i membri del gruppo e suggerisce che questa sincronia motoria con la musica può promuovere lo sviluppo molto precoce del comportamento altruistico.
Shaw DJ, Czekóová K, Chromec J, Mareček R, Brázdil M (2013) Copying You Copying Me: Interpersonal Motor Co-Ordination Influences Automatic Imitation. PLoS ONE 8(12): e84820. doi:10.1371/journal.pone.0084820
Hove MJ, Risen JL (2009) It’s all in the timing: Interpersonal synchrony increases affiliation. Social Cognition 27: 949–960. doi: 10.1521/soco.2009.27.6.949 PubMed/NCBI
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I giovani traggono beneficio quando ascoltiamo ciò che conta davvero per loro.
Zane, 12 anni, era un ottimo lettore. La madre lo ha portato nel mio Studio per un equilibrio Brain Gym® e per poter scrivere in modo più leggibile.
Quando è arrivato il momento di scegliere un obiettivo per la nostra sessione, Zane si è reso conto che per lui avrebbe significato molto di più di migliorare il suo gioco di calcio piuttosto che scrivere meglio. L’ho aiutato a perfezionare il suo obiettivo in: “Tenere gli occhi sulla palla e vedere con la mia mente e il mio corpo come un tutt’uno”.
Poiché anche la scrittura era importante per lui, abbiamo incluso pre-attività per la scrittura a mano. Mentre si sedeva e scriveva una frase, Zane ha detto che gli faceva male la mano, come spesso accadeva quando scriveva. Potevo vedere che sedeva a disagio sulla sedia e che non sapeva ancora come tenere facilmente una penna tra le dita e il pollice per una presa di precisione, usando invece più una presa di forza (1).
La maggior parte delle persone che osservavano Zane seduto e in piedi potevano pensare, dalla sua postura rilassata al indietro, che fosse molto rilassato, forse disinteressato e non realmente coinvolto in ciò che stava accadendo. Potevo vedere, tuttavia, che stava lottando per eseguire i movimenti più semplici, spingendosi in realtà in avanti mentre il suo corpo voleva ritirarsi.
Un esempio della presa di forza. La mano è ferma e il movimento parte dalla spalla
La mamma di Zane mi aveva detto che la sua insegnante includeva alcune attività di Brain Gym® durante la lezione, quindi Zane aveva fatto Cross Crawl e l’8 dell’infinito ogni giorno per un po’. Eppure questi movimenti della linea mediana(2), da soli, apparentemente non stavano migliorando i problemi di Zane.
Alla fine degli anni ’70, quando ho iniziato a sviluppare le 26 attività di Brain Gym, volevo offrirle in un modo che supportassero tutte e tre le dimensioni anatomiche: sinistra-destra, su-giù e fronte/retro. Nel corso del tempo, ho organizzato le attività di Brain Gym in tre categorie a tale scopo: i Movimenti della Linea Mediana, gli Esercizi energetici/Atteggiamenti positivi (2) e le Attività di allungamento, immaginando come ciò avrebbe dato agli studenti, sia seduti che in piedi o facendo sport, opzioni che avrebbero potuto facilmente utilizzare per mantenersi attivi e impegnati. Così ho spiegato a Zane e a sua madre che, quando giochiamo, partecipiamo pienamente e svolgiamo i nostri compiti scolastici, ci muoviamo in tre dimensioni anatomiche che lavorano insieme in sinergia.
In quei primi giorni ho capito dalla ricerca sulla visione(3) quanto fosse importante la dimensione sinistra-destra per il successo scolastico. Avevo visto (come continuo a vedere) che, per alcune persone, fare solo pochi semplici Movimenti della Linea Mediana per questa dimensione laterale poteva essere sufficiente per integrare le abilità fisiche e migliorare le prestazioni per un particolare compito accademico. Sono arrivato alla piena fiducia che, mentre gli studenti svolgono le attività di Brain Gym e sperimentano la geometria del corpo, si muoveranno in armonia con la geometria stessa.
Negli anni successivi, mentre il lavoro scolastico diventava sempre più sedentario, ho visto per l’alunno diventare più importante sapere come accedere alle altre due dimensioni. Per esempio, finché la dimensione avanti-indietro e il movimento in avanti non sono pronti per la mobilità, le competenze sinistra destra, così come vengono insegnati nella categoria dei movimenti dellalinea mediana, non saranno a loro volta facilmente accessibili.
Osservando Zane mentre svolgeva le sue pre-attività, ho potuto vedere che il movimento posteriore-anteriore (quello che chiamo Dimensione della Focalizzazione) del suo corpo non era per lui disponibile. Zane sembrava camminare e muoversi con i freni tirati, in una postura casuale che in realtà richiedeva un grande sforzo da parte sua per qualsiasi movimento in avanti. Quando era sdraiato sulla schiena, poteva sperimentare la tensione dei suoi muscoli posteriori della coscia. Riusciva a malapena a piegarsi in avanti, e riusciva a malapena a sollevare una gamba di pochi centimetri. Dopo aver svolto una breve serie di Attività di allungamento per la sua Dimensione della Focalizzazione con me e sua madre (La Flessione del Piede, La Pompa del Polpaccio, Zorro, L’Aquila, Attivazione del Braccio e La Civetta), Zane è stato in grado di sollevare una gamba quasi perpendicolarmente all’altra, poi ripetendo dall’altro lato, aumentando la flessibilità dell’anca.
La priorità successiva erano i movimenti della Linea mediana. Zane ha scelto Il Disegno a Specchio e Gli 8 dell’alfabeto, che uso spesso per insegnare le abilità di coordinazione oculare, coordinazione motoria fine e formazione di lettere per la scrittura in corsivo.
Esempio di presa di precisione. Pollice e dita lavorano insieme; la posizione della mano è dinamica
Che differenza! Quando abbiamo svolto la post-attività per vedere e calciare la palla, Zane era in piedi e si muoveva spontaneamente in tre dimensioni. Sembrava felice di avere l’esperienza di fidarsi del suo corpo per vedere e muoversi allo stesso tempo. Ha commentato che ora sentiva di potersi muovere molto più velocemente, che sembrava sapere dove sarebbe stata la prossima palla. Potevo vedere che, con i suoi muscoli ora più flessibili e più organizzati in termini di visione, Zane si muoveva con maggiore facilità e agilità.
Ho notato che, quando ora si sedeva a scrivere per la sua post-attività, Zane era seduto più eretto e mostrava un maggiore tono muscolare e destrezza motoria. Ha posizionato automaticamente il foglio sulla scrivania al centro della sua visuale, ha preso la penna con una presa rilassata, ha scritto con facilità e coordinazione e, senza che gli fosse detto come farlo, ha usato una presa di precisione. Sua madre guardò con impazienza alle sue spalle mentre scriveva ed esclamava: “Posso davvero leggerlo!”
Sono sessioni come queste che rendono il mio lavoro così appagante.
1) La presa di forza e la presa di precisione: Hertling, D., & Kessler, R. M. (1996). Management of common musculoskeletal disorders: Physical therapy principles and methods. (3rd ed.).Philadelphia: J.B. Lippincott, pp 259-260.
2) I 26 movimenti di Brain Gym® sono descritti in termini delle tre categorie dei Movimenti della Linea mediana, gli Esercizi energetici/Atteggamenti positivi e le Attività di allungamento nel libro di Dennison e Dennison: Brain Gym® impara a muoverti muoviti per imparare, Edizioni Tigulliana, 2014. Gli Esercizi energetici e gli Atteggiamenti positivi fanno parte della Dimensione della Centratura coinvolgendo il movimento su e giù per il rilascio dello stress mediante una organizzazione/stabilizzazione migliorata. Mentre gli esercizi energetici aiutano a sviluppare un senso di orientamento verticale, gli Atteggiamenti positivi sostengono la coscienza dei confini.
3) Alcuni riferimenti sulla visione e all’apprendimento Maureen Powers, PhD, David Grisham, OD, Phillip Riles, MA. Saccadic tracking skills of poor readers in high school. Journal of the American Optometric Association; Volume 79, Issue 5 , Pages 228-234, May 2008 American Optometric Association. Published by Elsevier Inc.
Solan, H.A., Shelley, Tremblay, J. Larson, S. Mounts, J. Silent Word Reading Fluency & Temporal Vision Processing Differences Between Good and Poor Readers. JBO – Volume 17/2006/Number 6/Page 151.
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Si direbbe solitamente uno ma nel corso di Organizzazione cerebrale ottimale (OCO), ho dovuto rivedere questa convinzione.
Il funzionamento del cervello umano mi ha sempre affascinato, durante il corso di Organizzazione Cerebrale ottimale del programma della Kinesiologia educativa ho fatto delle interessanti scoperte su me stessa, sul funzionamento cerebrale dei miei colleghi corsisti, che a volte entravano in forte conflitto con le mie convinzioni. (altro…)
di Dr. Paul Dennison, Fondatore della Kinesiologia educativa e di Brain Gym®
L’unica cosa peggiore dell’essere ciechi è avere vista ma nessuna visione. -Hellen Keller
Dr. Paul Dennison, specialista della lettura e Fondatore di Kinesiologia educativa
Ho ricevuto il mio primo paio di occhiali dopo aver ripetuto il quarto anno della scuola elementare perché non avevo imparato a leggere. L’oculista disse a mia madre e a me che la mia visione miope era ereditaria e che potevo aspettarmi che peggiorasse ogni anno. Mia madre, un’artista con una visione eccellente, non capiva la prognosi, perché nessuno nella nostra famiglia aveva mai portato gli occhiali. Lei disse di sospettare che poteva avere a che fare con la mia continua lotta per imparare a leggere. (altro…)
L’otto dell’infinito, oltre ad essere uno dei simboli più antichi, è anche uno dei più preziosi ed usati tra i movimenti di Brain Gym® e della Kinesiologia educativa. Spesso viene proposto per riequilibrare la coordinazione oculo-manuale. Eppure, Terry Webb, Kinesiologo e ricercatore sudafricano, ne ha creato uno strumento di lettura per scoprire le difficoltà che gli studenti potrebbero affrontare nell’apprendimento per poi aiutarli con diversi strumenti come l’integrazione dei riflessi, il Touch for Health o la Kinesiologia educativa a superare queste difficoltà. (altro…)
Quando eravamo bambini abbiamo imparato a scuola alcune nozioni sui 5 sensi, in modo più o meno schematico e questa conoscenza ci accompagna ancora nell’età adulta. Così sono rimasta sorpresa quando in uno dei tanti corsi di Kinesiologia educativa ho sentito parlare per la prima volta dei 7 sensi (e non si intendeva il famoso 6° senso, quello dell’intuizione). Il sesto e il settimo sono rispettivamente il senso vestibolare e il senso propriocettivo. Forse dovremmo mettere questi due al primo posto nel rango dei sensi perché sono di fondamentale importanza per il nostro equilibrio e il nostro orientamento nello spazio. La propriocezione ci aiuta a sentire ciò che fanno le diverse parti del corpo senza dover necessariamente guardarle. Il senso vestibolare ci aiuta a mantenere l’equilibrio nella gravità. Entrambi sono molto importanti per sostenere e alleviare la vista. (altro…)
La vita di un bambino oggi è spesso un continuo muoversi tra spazi chiusi e organizzati da adulti: casa, scuola, palestra e anche i tragitti si fanno in macchina. E’ invece importante tornare a vivere gli spazi all’aria aperta, sia per la loro salute sia per la loro crescita. (altro…)
Ho il piacere di presentarvi Christiane Hohlberg, insegnante di una scuola Montessoriana in Baviera che racconta le sue esperienze con l’otto dell’infinito, uno dei 26 movimenti di Brain Gym®.