movimenti per la mente in movimento

Alcuni anni fa un’ amica mi regalò il gioco “Crash Strategy, una torre per giocare”, conosciuto anche come Jenga. Con il tempo è diventato uno dei miei giochi da tavola preferiti, perché mi coinvolge in tante emozioni: dapprima la concentrazione e attenzione che si crea durante il gioco, poi lo stupore e l’ilarità quando la torre finalmente crolla con un gran fragore dei mattoncini di legno che cadono alla rinfusa sul tavolo. Patabum!

Il gioco è composto da 54 mattoncini che vengono posti a gruppi di tre in modo alternato un piano sopra l’altro per formare una torre.

La sfida dei giocatori sta nel tirare fuori un mattoncino facilmente rimovibile e posarlo in cima alla torre senza farla cadere.

Si può giocare da solo, a coppie o in gruppo, rispettando i turni. L’ultimo giocatore che riesce a posare un mattoncino in cima alla torre ha vinto, mentre chi la fa crollare perde, cosa che suscita in genere grandi emozioni.

Ma dove sta l’emozione in questo gioco apparentemente così banale?

Dipende dalle regole che vengono applicate e con quale spirito si gioca: in modo competitivo o cooperativo.

Le regole descritte nel libretto d’istruzione prevedono che si può usare solo una mano per estrarre un mattoncino e per posarlo in cima. Non è permesso di toccare la torre per stabilizzarla quando diventa instabile.

Le persone con scarsa coordinazione oculo manuale o con mani tremanti sono svantaggiate in questo gioco che richiede molta concentrazione e mano ferma, soprattutto se giocano in un gruppo molto competitivo, tendono a autoescludersi poiché hanno paura di perdere.

Ricordiamoci: vince il giocatore che riesce a estrarre e posare l’ultimo mattoncino in cima. Oltretutto la competizione può risvegliare un atteggiamento di disprezzo verso il giocatore che fa crollare la torre.

Quando subentra la frustrazione il divertimento esce dalla porta!

C’è però un altro modo di giocare che richiede anche la collaborazione di tutti e rappresenta una sfida altrettanto eccitante: costruire la torre più alta insieme. E’ permesso di aiutarsi a vicenda e toccare anche la torre per stabilizzarla quando è in bilico.

L’ultima volta abbiamo battuto tutti i record costruendo una torre di 35 piani (si inizia con 19). Giocando alla versione competitiva non abbiamo mai superato i 30 piani.

Il gioco è un ottimo allenamento per la concentrazione, l’attenzione, l’autocontrollo e la coordinazione oculo manuale, e quando le regole si adattano alle competenze dei giocatori e non viceversa, può essere un ottimo mezzo di inclusione.

Sicuramente dovrebbe far parte della raccolta di giochi in famiglia e nelle ludoteche istituzionali.

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